Ritratto di una protagonista discreta e determinata dei rally italiani
Betty Tognana è una delle figure più genuine e appassionate nella storia di Piave Jolly Club. Cresciuta in una famiglia in cui la passione per le corse è un’eredità condivisa – il fratello gemello Tonino corre e vince ai massimi livelli – Betty si avvicina ai rally per inclinazione naturale, respirando l’aria frizzante delle speciali venete già da spettatrice, accampata tra le colline con una tenda e un sacco a pelo.
Il debutto arriva nel 1977 al Rally del Carso, al volante di una Peugeot 104 ZS, per i colori di Piave Jolly Club. Inizia così un percorso che la porta prima nel ruolo di pilota – nel 1978 è al via del Trofeo A112 Abarth – e poi, quasi per caso, sul sedile del navigatore, dove trova la sua vera dimensione. È il 1982, Targa Florio: le propongono di affiancare Gianni Del Zoppo. Lui, inizialmente, non vuole una donna al suo fianco. Ma Betty conquista la sua fiducia, dando inizio a un sodalizio umano e sportivo tra i più solidi e longevi del panorama rallistico nazionale.
Essere copilota, per Betty, non significa soltanto leggere le note. Significa vivere la gara nella sua totalità: pianificare assistenze, gestire strategie, essere un punto fermo dentro l’abitacolo e fuori. È una professionista preparata, rigorosa, mai sopra le righe. E se sceglie di correre solo con pochi piloti è perché mette al primo posto la sintonia, l’affinità, la condivisione vera. Quando abbandona il professionismo, per ragioni di lavoro, continua a correre per passione. E con Federico Ormezzano affronta numerosi rally in un clima di amicizia e divertimento, quello che per lei dà senso all’intera avventura.
Nel suo palmarès brillano risultati importanti: la vittoria nel Gruppo A al Rallye di Sanremo, tappa del Mondiale, con la Peugeot 505 turbo diesel ufficiale; la straordinaria leadership nel Campionato Italiano 1984 a metà stagione con la piccola Samba Gr. B. Esperienze che parlano di determinazione, metodo e talento, in anni in cui emergere non è semplice, tantomeno per una donna.
Testarda, schietta, fedele a se stessa, viene soprannominata “Adolf” per la sua inflessibile coerenza. Ma chi la conosce sa che dietro quell’apparente durezza si nasconde una passione limpida, una professionalità autentica e una straordinaria capacità di fare squadra.
Oggi Betty Tognana continua a essere una presenza viva nella memoria di chi l’ha conosciuta, amata, stimata. Di Piave Jolly club è una colonna portante, un esempio, una voce limpida che ha saputo farsi strada senza mai alzare la voce. E proprio per questo, resta indimenticabile.