CLASSIC ADELAIDE 2008: LA CRONACA DI DANIELE VETTORETTI

COMUNICATO STAMPA

 

CLASSIC ADELAIDE 2008: LA CRONACA DI DANIELE VETTORETTI

 

Che i piloti della Scuderia Piave Jolly Club varcassero i confini per gareggiare non è una novità. Ma andare esattamente dall’altra parte del mondo non è cosa di tutti i giorni. Questo è quello che ha fatto alla fine dello scorso anno il nostro Daniele Vettoretti, protagonista di un’autentica impresa: andare a correre in Australia. Ecco l’esclusiva esperienza dalla sua viva voce.

 

Classic Adelaide è un rally che si svolge a metà novembre da 12 anni circa ad Adelaide, capitale dello stato dell’Australia del sud. La gara è riservata alle auto costruite fino al 31/12/1990, escluse quelle a quattro ruote motrici turbo, con le sole eccezioni dell’Audi “quattro” e della Lancia “Delta Integrale” in virtù del loro passato storico nei rally. La maggior parte delle auto al via appartengono a piloti locali: sono le Holden V8 o le tante Porsche, ma anche pezzi rari come la Ford Capri “Perana” con motore V8 una delle 500 realizzate in Sud Africa su licenza Ford negli anni Settanta.

La competizione si svolge nell’arco di quattro giorni, dal giovedì alla domenica, con un prologo mercoledì pomeriggio per assegnare l’ordine di partenza. Le verifiche sono molto severe e approfondite: per regolamento bisogna avere a bordo il kit di pronto soccorso, due triangoli, cartelli per indicare se è tutto ok o se serve assistenza da esporre se ci si ferma in prova speciale, un tappettino per raccogliere l’olio se la macchina rompe il motore, acqua, forbici per tagliare le cinture in caso di incidente. Come in Italia, tute, caschi, cinture, sedili, serbatoi, in più controllano scarpe, guanti, calzini, sottocasco devono essere omologati.

Per partecipare, bisogna ottenere il nulla osta della Csai e un permesso del Cams (un ente paragonabile alla nostra Csai), in quanto la gara è a carattere nazionale e solo dal 2008 la FIA ha modificato i regolamenti, permettendo agli stranieri di partecipare a gare non iscritte nel calendario internazionale.

La gara parte e arriva nel centro di Adelaide e le prove si svolgono sulle colline attorno alla città, per 250 km circa giornalieri, dei quali una settantina di prove speciali, quasi tutte su strade in salita o in discesa. Ci sono differenze fondamentali rispetto ai rally che si corrono in Italia: i tempi base delle prove speciali sono assegnati dall’organizzatore e vengono attribuite penalità per ogni secondo superiore al tempo assegnato; chi termina sotto il tempo assegnato non riceve alcuna penalità, ma i tempi assegnati sono difficilissimi da rispettare e perciò vince chi finisce la prova con meno penalità. E poi non è necessario rispettare l’ordine di partenza dopo la prima prova speciale: basta arrivare alla prova nel proprio gruppo di appartenenza, allinearsi e partire, così non c’è quasi mai la stessa macchina davanti o dietro. Le penalità vengono assegnate alla fine della prova speciale; la tabella di marcia viene ritirata alla fine dell’ultima prova e i risultati arrivano in serata.

Ho partecipato con una Lancia “Fulvia 1600 HF” gruppo 4 noleggiata da un amico in Australia, con una bravissima navigatrice del posto. Purtroppo abbiamo avuto piccoli inconvenienti già dal prologo, quando a meta prova la “Fulvia” si è messa ad andare a tre cilindri. Poi abbiamo perso una delle viti che regolano il minimo dei carburatori Dell’Orto e, ovviamente, non abbiamo trovato un ricambio sul posto. Ci siamo arrangiati, montando una vite di uno Stromberg, ma questo non impediva alla candela di imbrattarsi. Il problema pricipale era dovuto allo spinterogeno e non ne avevamo uno di ricambio: c’era di tutto nel furgone dell’assistenza, ma non quello! Ci siamo comunque difesi ma sopratutto mi sono divertito moltissimo. Le prove erano su strade stupende, larghe, spesso in mezzo a vigneti o a foreste di eucalipti. Ottima l’organizzazione e i concorrenti molto socievoli: ci si scambiava informazioni nelle pause pranzo (laute) e tutti controllavano come avevano fatto i concorrenti della propria classe o gruppo, spesso ridendo e scherzando, al contrario dei tanti musi lunghi che si vedono nei nostri autodromi, dove nessuno ti rivolge la parola.

Alla fine dei quattro giorni, e dopo aver saltato un paio di prove speciali per problemi meccanici, siamo arrivati comunque trentottesimi assoluti e primi di classe su 72 partenti.

La premiazione si è svolta durante la cena di gala, con tanto di smoking per gli uomini e abito lungo per le signore. E qui sono arrivate le sorprese per noi.

C’era un premio per la miglior performance durante l’ultima prova speciale di ogni giorno e quella del primo giorno l’abbiamo vinta proprio noi: una prova che sembrava fatta apposta per la “Fulvia”, quasi tutta in discesa nella gola stretta e tortuosa di un fiume, dove abbiamo segnato un ottimo tempo e raggiunto la macchina che ci precedeva, una Nissan 3000 turbo! E poi mi sono classificato primo pilota straniero: ci ha premiati Sir Jack Brabham in persona, un ricordo bellissimo! La mia navigatrice con cui avevamo fatto le ricognizioni prima della gara è stata bravissima a compilare le note e nei primi due giorni di corsa. Purtroppo, per un problema di salute, ho dovuto cambiare navigatore nelle ultime due tappe, ma le sue note si sono rivelate perfette.

La gara è stata vinta da una Porsche, in lotta fino alla fine con la Ford Capri “Perana”. Per l’assoluto serve una macchina con tanti cavalli: le strade sono larghe, ma ci sono anche tante salite. Se la Classic Adelaide dovesse interessare a qualcuno basta andare sul sito www.classicadelaide.com.au

 

Daniele Vettoretti

Febbraio 2009

 

Per ulteriori informazioni:

Piave Jolly Club – Piazza Giustiniani, 14 – 31100 Treviso

e-mail: info@piavejolly.com